Siamo alla fine del XX secolo. Il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della terra gli oceani erano scomparsi e le pianure avevano l’aspetto di desolati deserti. Tuttavia la razza umana era sopravvissuta.
( intro sigla di Ken il Guerriero )
L’ ultima battaglia
Last Battle è la versione occidentale di Hokuto no Ken: Shin seiki matsu kyūseishu densetsu, gioco rilasciato in Giappone da Sega nel 1989 su Megadrive e arrivato in Europa nel 1991 su Commodore 64 e Amiga ad opera di Elite System.
Al tempo essendo un fan della serie animata di Ken il Guerriero ( e ancora oggi n.d.r ), feci carte false per riuscire ad avere la mia copia del gioco per Amiga e riuscii ad ottenerla da amici.
Pertanto felicità a palla ed enorme voglia di smanettare su questo gioco.
Purtroppo però la censura limitò gli effetti a schermo, eliminando il sangue e le esplosioni tipiche della serie animata. Inoltre in Last Battle non è presente alcun riferimento a Ken il Guerriero. Tutti in nomi dei vari personaggi furono cambiati e pertanto il nostro protagonista, il salvatore, avrà come nome Aarzak ( ma che nome è ?? n.d.r. ).
Ecco il perchè del ” castrato ” nel titolo dell ‘articolo.
Il gioco comunque sia si comporta assai bene, nomi e sangue che vuoi, e per chi conosce la serie è una gioia per gli occhi e il cuore.
La sacra scuola di Hokuto
In definitiva stiamo parlando di un piacchiaduro a scorrimento e nulla di più. Canonico in ogni senso. Ci si muove e si prende a mazzate tutto ciò che ci viene incontro, il tutto per 4 capitoli principali che dovrebbero, e sottolineo dovrebbero perchè ripeto che in Last Battle tutto è stravolto, narrare gli eventi della seconda serie del cartone, divisi in vari stage selezionabili liberamente su una mappa dopo lo scontro con il boss di turno ( tutti personaggi chiave di Hokuto No Ken ).
L’ azione di gioco potrebbe risultare piuttosto piatta se non fosse per alcuni livelli in stile dedalo che spezzano la monotonia del gameplay con fasi leggermente differenti arricchendone così l’ esperienza finale.
Graficamente il titolo è molto appagante. La versione Amiga, al contrario di quella per C64, ha sprite enormi e ben definiti. Animazioni molto ben fatte e un bel roster di mosse a disposizione. I fondali, seppur piuttosto semplici ricreano la desolazione post-atomica del mondo di gioco e quindi sono ben inseriti, con tanto di livelli in parallasse ( escluso Amiga ).
Un menzione speciale va alla barra del potere che una volta riempita, a forza di abbattere nemici, porterà il nostro eroe ad uno stato di “assoluta arrabbiatura” con tanto di maglia strappata e colpi multipli. Una vero piacere per gli occhi e per il Joystick.
A livello sonoro il titolo si comporta in maniera sufficiente, con musiche azzeccate ed effetti sonori nella media, Nulla di sconvolgente.
Difficile e appagante
Last Battle non è un gioco facile. Nonostante la sua linearità avanzando nei livelli il fail sarà dietro l’ angolo e sarà necessario imparare molto bene tutti i pattern d’ attacco dei nemici per riuscire ad avanzare nella nostra impresa.
Un gioco iconico che nonostante la sua astrazione narrativa dal manga regala tanto divertimento. Immersivo e ben sviluppato, merita assolutamente di essere recuperato.
Se poi riuscirete a mettere le mani sulla versione giapponese per Megadrive allora la goduria sarà assoluta.
Segnalo che se avete intenzione di tornare ad impersonare il leggendario salvatore e non resistete dal vedere scorrere fiumi di sangue basterà che scriviate ” pearl harbour ” ( senza virgolette ) nella schermata del punteggio e voilà…
Chiudo l’ articolo lasciandovi la sigla di Ken il Guerriero. Troppo cult per non essere inserita !